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E il vento soltanto

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Vorrei dire le cose che prime
odono il sonaglio dell'alba
– il canto infinito del nascere –
la chiara betulla dietro quei vetri,
la curva che arriva accennata
tra i rami sciolti dal gelo invernale
e una dinastia di passeri
venuti a beccare molliche,

ma ho negli occhi il giardino di fronte
quand'era l'inizio dei campi e più oltre
era cielo colmo di cielo:
tutti i pensieri si incontrano lì
dove ora fitti si stringono gli alberi
e il vento soltanto ricorda l'infanzia
e le dita non bastano più
a contare i miei anni.

 

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 Laura Turra - 28/04/2019 21:36:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Grazie, Alessandra, per la tua visita e per aver apprezzato. Un caro saluto

 Alessandra Jorio - 28/04/2019 21:24:00 [ leggi altri commenti di Alessandra Jorio » ]

Questa mi è piaciuta tanto.

 Laura Turra - 08/03/2019 09:10:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Edi, è bello ritrovare il tuo commento. Grazie per farmi dono della tua presenza. Un abbraccio

 Edi Davoli - 08/03/2019 08:53:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Sei unica Laura nel raccontare con la tua gentilezza l’incontro profondo tra la voce della natura e la tua voce interiore. Buona giornata!

 Laura Turra - 07/03/2019 05:00:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Franca, grazie sempre dei tuoi delicati e acuti commenti. Sei dono prezioso..
Ti abbraccio

 Franca Colozzo - 06/03/2019 22:09:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Un mondo in sospensione tra il presente e il passato, tra le memorie dell’infanzia con le scorribande tra il giardino di fronte e l’inizio dei campi e la constatazione del momento attuale che, pur nella magia del risveglio, risuona dell’amarezza del tempo trascorso.
Malinconia e immagini stemperate nella bellezza del disgelo, mentre la terra si abbandona pian piano all’abbraccio della primavera, si intrecciano in un palleggiare di ricordi in bilico tra passato e presente.
Una bella poesia colma di suggestioni e rimpianti questa tua, Laura.
La nostalgia si sbriciola come neve al sole. Un affettuoso abbraccio. Buona notte.

 Laura Turra - 06/03/2019 16:14:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Rosa, ti ringrazio per la tua sempre affezionata lettura. E’ per me un piacere e un onore averti qui, tra le mie pagine…
Un abbraccio caro

 Rosa Maria Cantatore - 06/03/2019 16:01:00 [ leggi altri commenti di Rosa Maria Cantatore » ]

ma quanto, quanto sono belli i versi di una poetessa della Recherche, di nome Laura...

non mi stanco mai di leggerli- di immergermi in un mondo che sento così intenso, così autentico, così malinconico e limpido: così vicino a me.

Grazie, poetessa Laura.

 Laura Turra - 06/03/2019 10:56:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Un grazie sentito, Lino, per il tuo commento e anche per le tue poesie che leggo sempre volentieri. Un caro saluto

 Lino Bertolas - 06/03/2019 10:42:00 [ leggi altri commenti di Lino Bertolas » ]

Una poesia di malinconica serenità in quell’andirivieni tra il presente e il passato reso con versi di grande musicalità. Mi piace quel "cielo colmo di cielo". Un caro saluto.

 Laura Turra - 06/03/2019 08:24:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Gil, mi hai fatto un grande dono: le tue parole mi hanno donato uno sguardo, su me stessa, su ciò che sono. Io posso solo dirti, con la mia lingua blesa, il mio semplice ed emozionato grazie.
Ti abbraccio forte, sempre

 Gil - 06/03/2019 07:13:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]

Una delle parole chiavi di questa poesia è: sonaglio, poiché, con la preposizione d’appartenenza, ci conduce al disvelamento dell’alba come luogo epifanico se non simbolico, pur nella sua evidenza immanente, connotato dallo sguardo poetico trasfigurante che le permette di "vedere" e quindi mostrare, nel cuore della realtà ovvero dell’inverno nella sua apparente desolazione, "il canto infinito del nascere". Ma Laura Turra non è poetessa della " disincarnazione", cioè di quella spiritualizzazione inefficace che fa del corpo della realtà un mero ingombro: lei, sulle orme di un’autentica spiritualità, riconosce, restituendogli dignità, nel cuore del reale la bellezza proprio dell’essere umano ovvero essere in quanto stato in cui si trova la nostra coscienza nell’esistere e nella consapevolezza di ciò. Ecco, allora, perché ha un senso di profonda bellezza quel riconoscere che c’è uno scarto, seppure il cuore è immutato e proprio lo è per la sua memoria, una memoria affettiva e "verginale", tra quell’età in cui ogni segno di natura " era cielo colmo di cielo" e l’oggi quando "le dita non bastano più/a contare i miei anni". Eppure, ecco l’altra parola chiave, c’è quel vento che, come la capacità del cuore di ricordare, segnandosi come piccola profezia dello spirito, trasla dal transeunte del reale l’io poetico e lo consegna a dimensioni desideranti o contemplative, sicché ancora l’età degli autunni senza più primavere future, ritrova lo stesso sapore nell’anima di quando l’infanzia " vedeva", con lo sguardo incantato, dalla finestra il giardino di fronte.

 Laura Turra - 05/03/2019 20:36:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Ti ringrazio di cuore, Alberto, per la tua lettura sempre attenta. Mi ha fatto piacere.
Buona serata

 Alberto Becca - 05/03/2019 20:30:00 [ leggi altri commenti di Alberto Becca » ]

Non sempre i pensieri (e le persone) si incontrano; non sempre gli alberi si stringono, non sempre il vento soffia (nella direzione giusta) Poesia estatica, come delicatamente sospesa fra il tempo reale e il tempo immaginato (sempre, mai, a volte). Il susseguirsi dei sostantivi, degli aggettivi e dei verbi molto efficacemnte descrive questo giardino / bosco / prato / campo nel quale è percepibile lo scorrere del tempo

 Laura Turra - 05/03/2019 19:37:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Alice, Giulia, grazie a entrambe e a ciascuna per ciò che avete saputo leggere in questi miei versi. Un abbraccio

 Giulia Bellucci - 05/03/2019 17:17:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Molto musicale e bella questa tua poesia, ( come ci ha ormai abituato il tuo stile) che riempie di belle immagini il cuore, ma vi leggo tuttavia una velata malinconia per il tempo trascorso e i ricordi del passato e dell’infanzia così lontani, affidati al vento.
Un abbraccio.

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